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La storia di un luogo è fondamentale… la memoria, il ricordo del passato, tutto meraviglioso…. Ma non si dice sempre che il passato serve a costruire il futuro, ed anche, naturalmente, il presente?
Si può certamente concordare sul fatto che nulla valorizzi di più pregi artistici ed architettonici di epoche trascorse come gli occhi di chi cerca ora, nel nostro tempo, di “creare”.
Ed in realtà, l’arte non soggiace come noi ai limiti spazio –temporali.
Questa la ragione di fondo che ha spinto la proprietà di villa Wenner a coinvolgersi nell’iniziativa della Biennale d’arte 2016 di Salerno, ospitando nella sua dependance quattro artisti per una settimana: due donne e due uomini, colpiti dal potente virus dell’arte, messi in “quarantena”.
In tale circostanza il “virus” viene isolato, ma non può mai essere rimosso.
Controllati a vista dalle telecamere e seguiti in streaming dal pubblico, i selezionati sono stati “costretti” a fare arte in estemporanea per sette giorni, in una sorta di piacevole prigione, mentre fuori “imperversa” la Biennale d’Arte Contemporanea.
“Il virus” non rimosso, in realtà sarà un potente arricchimento per tutti, ed anche per il posto.
Da adesso in poi chi vorrà vivere in questo luogo magico un evento importate da celebrare, avrà la consapevolezza di trovarsi in un sito prestigioso sì per il suo passato, ma proiettato in avanti… che vive.